Menu Chiudi

Pillole di Sanremo 2025: intervista Giuseppe Currado Direttore di Mondotv24.it

Salve Giuseppe, prima di iniziare, vuoi le spiegarci che cos’è per lei la musica?

La musica per me non è un rifugio, ma una necessità vitale, come mangiare e bere. Non la associo a persone o eventi specifici; preferisco ascoltare musica triste nei momenti felici e viceversa. Non cerco che la musica rispecchi il mio stato d’animo, ma che mi offra nuove prospettive, sorprendendomi e facendomi riflettere.

Dal Festival di Sanremo 2025, quali emozioni le ha suscitato?

Sanremo 2025 è stato un festival ben organizzato, forse fin troppo. Pochi colpi di scena, molta prevedibilità, ma anche momenti di solida espressione artistica. Ho apprezzato il ritorno delle Nuove Proposte, che danno un senso di rinnovamento a un evento spesso legato alla tradizione. Meno spettacolo, più sostanza. Non mi ha emozionato come in altre edizioni, ma mi ha offerto spunti di riflessione. E poi, è sempre Sanremo: anche quando non sorprende, riesce a catturare l’attenzione e a far parlare di sé.

A quante edizioni ha partecipato fino ad ora?

Sanremo 2025 ha segnato la mia terza partecipazione al Festival. È stato proprio questo evento a spingermi a creare il mio gruppo editoriale e le mie testate giornalistiche. L’energia e l’importanza di Sanremo mi hanno ispirato a raccontare la musica e la cultura in modo più approfondito, dando inizio a un percorso professionale che non avrei mai immaginato.

Lei è un editore e un grande comunicatore. Come ha iniziato questo percorso?

Innanzitutto, la ringrazio per il complimento, che accolgo con gratitudine. Il mio percorso è iniziato con un pensiero fisso: Sanremo. Volevo che le mie testate giornalistiche fossero presenti a quell’evento emblematico della musica italiana. Da quell’idea iniziale è nato un cammino che non avrei mai immaginato. Non posso dimenticare di citare i miei soci Marco Macrì, Lorenzo Porcini e Andrea Martinelli, il cui supporto è stato fondamentale in questa avventura. Un ringraziamento speciale va anche a Nico Donvito, direttore della mia testata “Recensiamo Musica”, che sta svolgendo un lavoro straordinario nel panorama musicale, contribuendo significativamente alla crescita e al successo del nostro progetto.

Qual è la parte più difficile del suo lavoro?

La sfida più grande nel mio ruolo di editore è mantenere l’equilibrio tra l’arte e il mercato in questo caso devo ringraziare anche Antonio Eramo che nell’ambito dell’editoria è una persona fondamentale. Da un lato, c’è la passione per la musica e la televisione, il desiderio di dare spazio a voci autentiche e innovative; dall’altro, la realtà di un settore in continua evoluzione, con le sue regole e le sue sfide commerciali. Trovare il giusto compromesso tra sostenere la creatività degli artisti e garantire la sostenibilità economica del progetto è un esercizio quotidiano. Inoltre, coordinare un team di professionisti, ognuno con la propria visione e sensibilità, richiede empatia, determinazione e una buona dose di pazienza. Ma alla fine, vedere un progetto prendere vita e raggiungere il pubblico ripaga di ogni sforzo.

È uscito soddisfatto dalla Sala Stampa Lucio Dalla? Quale intervista le è rimasta impressa e perché?

Quest’anno sono particolarmente soddisfatto del lavoro svolto nella Sala Stampa Lucio Dalla. Tra le varie interviste, quella con Lucio Corsi mi ha colpito profondamente. Lo conoscevo attraverso la serie TV “Vita da Carlo”, dove interpreta sé stesso come artista in gara al Festival di Sanremo sotto la direzione di Carlo Verdone. In quella rappresentazione, Corsi appare come un cantautore indeciso se partecipare o meno al Festival, ma alla fine trionfa, vincendo la competizione. Incontrarlo di persona ha confermato le mie aspettative: Lucio ti trasporta nel suo universo musicale con una naturalezza disarmante. La sua capacità di fondere realtà e immaginazione, già evidente nella serie, si amplifica dal vivo, rendendo l’esperienza dell’intervista davvero immersiva. È stato un momento di autentica connessione artistica che difficilmente dimenticherò.

Qual è per lei la canzone che la rappresenta?

La canzone che più mi rappresenta è “Questo sono io” dei Pooh. Questo brano, contenuto nell’album “Dove comincia il sole” del 2010, è l’ultimo testo scritto da Valerio Negrini prima della sua scomparsa nel 2013. Il testo esplora temi di autenticità e introspezione, riflettendo sull’essere sé stessi senza compromessi. Mi identifico profondamente con il messaggio del brano, che celebra l’importanza di rimanere fedeli alla propria essenza e di affrontare la vita con determinazione e la voglia di primeggiare in ogni cosa che faccio.

Prossimi eventi in programma?

Al momento non abbiamo eventi specifici in calendario. Tuttavia, il nostro lavoro nelle testate dedicate alla televisione e alla musica è un impegno quotidiano. Ogni giorno è un nuovo “evento” nel nostro mondo editoriale, tra articoli, interviste e approfondimenti. Dopotutto, nel nostro settore, l’unico appuntamento fisso è con la passione che mettiamo nel raccontare ciò che amiamo.

Ringrazio per ERRE18 e concludiamo con un suo motto:

La determinazione guida il mio cammino, la passione alimenta il mio impegno quotidiano.”

Ultimi #MetaArticoli

Alessandro Petrucelli, un inizio da sognatore presenta il suo nuovo singolo Rosa Panna

Alessandro Petrucelli, un inizio da sognatore presenta il suo nuovo singolo Rosa Panna Un inizio da sognatore quello di Alessandro Petrucelli. Il suo percorso musicale ha…...

Pillole di Sanremo 2025: Cesare Deserto, la grande musica e le grandi melodie sono immortali

Pillole di Sanremo 2025: Cesare Deserto, la grande musica e le grandi melodie sono immortali Oltre al suo lavoro da direttore di una testata giornalistica…...

Pillole di Sanremo 2025: intervista Giuseppe Currado Direttore di Mondotv24

Pillole di Sanremo 2025: intervista Giuseppe Currado Direttore di Mondotv24.it Salve Giuseppe, prima di iniziare, vuoi le spiegarci che cos’è per lei la musica? La…...